
Una domenica da cui non ci aspettavamo tanto quella passata, un ricco pranzo, la pupa che non ha voluto dormire, un paio di amici che all'ultimo non siamo riusciti a vedere e poi...un lampo di genio: andiamo tutti insieme a vedere Calder ed i suoi Mobiles in mostra dallo scorso venerdì 23 Ottobre al
Palazzo delle Esposizioni di Roma. La mostra è bellissima, ne siamo usciti soddisfatti, nonostante la nostra guida fosse davvero scarsina. Le stanze sono ben allestite e a mio parere e lasciano spazio alle sculture aeree e ai dipinti di Calder, un eccentrico ingegnere figlio di artisti che ha passato la vita ad inscenare il movimento. Entriamo nella prima stanza e vedendo dei suoi studi giovanili di animali ritratti durante gite allo zoo del Bronks o rubati durante visite al circo mi fanno pensare ai bambini, e a mia figlia che puntualmente si è addormentata sul più bello. Poi le sculture in fil di ferro, che sembrano uscite da linee tracciate sul foglio e poi tirate via a forza per riempire lo spazio tridimensionale. Ed ancora i suoi quadri bellissimi che cambiano con gli eventi della sua vita, influenzati da incontri con illustri artisti. Le ultime sale invece sono un'esplosione di movimento, da capogiro, vuote e piene degli spettacolari Mobiles, sculturee aeree in equilibrio nello spazio, in balia di correnti e minimi spostamenti d'aria. Insomma andate a vedere questa mostra, merita davvero!
L'unica nota negativa è che non è stato previsto un addetto che passi per le sale ad azionare le opere, dovete essere fortunati e sperare in qualche maldestro visitatore. Davvero peccato perchè ogni mobile sprigiona movimenti inaspettati, del tutto imprevedibili ed inimmaginabili anche ad un'attentissimo studio delle sculture da ferme. A questo punto viene da chiedersi quando si è cominciato ad appendere mobiles sulle culle dei neonati, e mi torna in mente quello che diceva Pasolini sui segni linguistici...